martedì 8 novembre 2011

Dimensionamento scolastico, il comune di Parete, dice no.

L’Amministrazione comunale di Parete esprime contrarietà al dimensionamento scolastico voluto dal governo. La legge, infatti, prevede che dal prossimo anno scolastico ogni istituto deve avere almeno 1000 studenti diretti da un solo dirigente e un solo segretario.
La Regione, recepita la normativa nazionale, ha proposto al Comune di Parete l’accorpamento delle scuole medie, elementari e materna.
Non ce la siamo sentita e quindi abbiamo deliberato in maniera contraria. Un atto politico netto e chiaro, contrastante le scelte del governo in materia di pubblica istruzione. I motivi sono tanti. Innanzitutto, siamo partiti dalla valutazione degli organi collegiali scolastici, che hanno evidenziato, con delibere di Consiglio di istituto e di Collegio dei docenti, tante motivazioni di contrarietà all’accorpamento in “Istituto Comprensivo”  con vari relativi problemi che potrebbero nascere con un eventuale dimensionamento, quali, ad esempio, la  presenza di alunni stranieri,  il cui inserimento va seguito  con molta attenzione; alunni seguiti dai servizi sociali; disadattamenti psicologici; territorio a rischio per la criminalità; la presenza del tempo prolungato; un sensibile aumento delle iscrizioni; e, non da ultimo, il fatto che le scuole sono spesso presidio di formazione e aggiornamento dei docenti. Ha dichiarato l’assessore all’istruzione del comune di Parete, Raffaele Tessitore.

Ci sono motivazioni anche squisitamente politiche – aggiunge l’assessore - noi siamo un’ amministrazione di centrosinistra e non condividiamo per nulla il disegno di smantellamento della scuola pubblica messo in atto dal governo Berlusconi, che mi permetto di aggiungere, finalmente sembra essere arrivato al tramonto. Un disegno che definirei “perfido” in quanto ridurrà posti di lavoro e, tra l’altro, non si spiega a questo punto neanche il senso del concorso per Presidi,  svoltosi qualche settimana addietro, dal momento che poi, con l’accorpamento, i posti diminuirebbero. Provvedimento dannoso, perché sta riducendo sempre  più la qualità della formazione. Inutile,  perché non tiene conto delle specifiche difficoltà e caratteristiche dei diversi territori e che taglia in maniera lineare sia risorse economiche sia risorse umane. Purtroppo la nostra azione e quella delle amministrazioni scolastiche non ci assicura di essere al riparo da questo disegno, il cui esecutore finale sarà, entro l’anno, l’ufficio scolastico regionale, ma era necessario – conclude Raffaele Tessitore - un atto significativo, anche per far comprendere ai cittadini di Parete che la nostra intenzione  è quella di salvaguardare e migliorare la Scuola Pubblica”
Fonte: bloq.it

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